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Zoologia della Sicilia araba e normanna (827-1194)

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35,00 € cad. Peso: 808 g
Larghezza: 16 cm
Altezza: 24 cm

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Marco Masseti
Libro di 344 pagine a colori, copertina plastificata a colori
Le immagini musive e dipinte di animali da serraglio o oggetto di caccia, che ancora decorano quel che resta dei palazzi arabo-normanni di Sicilia, ci parlano di un mondo a noi ormai lontano che, se per certi versi conserva ancora dei caratteri fiabeschi, si rivela però ispirato da un desiderio di conoscenza che potrebbe essere definito quasi scientifico. Il confronto fra varie categorie di fonti, che comprendono quella naturalistica, l’osteologica, l’iconografica e la letteraria, ha consentito a Marco Masseti di intraprendere un viaggio affascinante fra la biologia, la letteratura e l’arte della Sicilia medievale. Questo allo scopo di fare un poco più di luce sul travisamento dei dati e l’inquinamento dei contesti archeologici che ci restano a testimonianza delle trascorse ricchezze faunistiche ed ambientali dell’isola nel corso di un periodo storico di particolare pregnanza culturale: i quasi quattrocento anni che hanno visto avvicendarsi in Sicilia il dominio arabo e poi quello normanno. L’autore si spinge così ad indagare sulle forme faunistiche scomparse in epoca storica e su quelle invece introdotte per ragioni venatorie, alimentari o più semplicemente per il desiderio della loro ostensione. È anche l’occasione per rivisitare le vestigia delle varie realizzazioni architettoniche ed urbanistiche connesse con la coeva gestione ambientale; come il grande parco da caccia - al Manânî - che si estendeva alle spalle di Palermo e che fu ammirato e decantato da numerosi viaggiatori ed eruditi dell’epoca. E delle fantastiche fiere che vi erano contenute. Oppure il viridarium genoard, lo spazio riservato e murato di cui la corte normanna disponeva per l’allevamento di rarità biologiche esotiche, fra cui felidi micidiali e variopinti pappagalli orientali. Il tutto inserito nel tentativo di una ricostruzione ambientale specificamente basata su un approccio di ricerca multi-disciplinare.
Il volume di Masseti invita a riflettere, in sostanza, sul riequilibrio faunistico che è stato condotto in età medievale sulla Sicilia, come anche su altre regioni del Mediterraneo continentale ed insulare durante il periodo di influenza araba ed in quelli immediatamente seguenti. Con conseguenze che hanno avuto un riverbero significativo anche sul coevo mondo culturale normanno di Gran Bretagna e, molto dopo, forse sull’origine della storia universale della protezione della natura. 
Paleo-ecologo e naturalista, Marco Masseti è specializzato nello studio delle relazioni che si sono sviluppate fra uomo e fauna nel corso dell’evoluzione civile, delle specie zoologiche antropocore e degli elementi biologici di ambiente antropogenico. Un aspetto preponderante dei suoi studi si rivolge al popolamento degli ambienti insulari. Per questo ha condotto ricerche ed ha partecipato a varie missioni scientifiche in Italia ed all’estero (Mediterraneo, Vicino Oriente, Africa orientale, Indonesia, Sud America). Già docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, vi svolge attualmente attività di ricerca. È membro del Deer Specialist Group dell’International Union for Conservation of Nature (I.U.C.N.) e fellow della Linnean Society di Londra. Ha al suo attivo oltre 200 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali ed altrettanti articoli divulgativi. Fra i suoi libri si possono ricordare Uomini e (non solo) topi (2002, Firenze University Press, Firenze), Island of deer (2002, Comune di Rodi, Grecia), Fauna toscana (2003, ARSIA/Regione Toscana, Firenze), Atlas of terrestrial mammals of the Ionian and Aegean islands (2012, De Gruyter, Berlino), ed il più recente La fattoria di Lorenzo il Magnifico (2015, Comune di Poggio a Caiano, Comune di Prato/Pentalinea, Prato).